Le figure del presepe – storia e significato – Gli Angeli
Figure centrali del presepe, gli angeli hanno sempre attirato la fantasia degli artisti e degli scultori di tutti i tempi per la loro iconografia, tra le più ricche della storia.
Presenti esclusivamente nei Vangeli canonici, soprattutto negli scritti di Matteo e Luca, gli angeli hanno sempre accompagnato la Scrittura. Dall’apparizione a Zaccaria, annunciando la gravidanza di Elisabetta, alla rivelazione a Maria della nascita di Gesù. Nascita acclamata dagli angeli con un “Gloria in excelsis Deo” e annunciata ai pastori presenti nelle vicinanze della capanna.
L’ARTE DEL LEGNO PER L’ANNUNCIO
Gli angeli hanno sempre attratto gli appassionati di presepe perché nella loro figura ritrovano l’immagine sacra per eccellenza.
Questi tratti artistici, che ne esaltano la religiosità, vengono impreziositi dagli artisti del legno tramite la scultura e la pittura. I colori ne esaltano le candide vesti e le loro inconfondibili ali donando loro regalità e dolcezza.
Sonia, tra le varie collezioni, dispone di angeli di vari stili artistici tipici della Val Gardena. Queste diverse caratteristiche hanno in comune lo stesso messaggio: l’annuncio della salvezza.
Quanti angeli? secondo tradizione…
La rappresentazione degli angeli all’interno del presepe varia in base alla tradizione tramandata nel tempo nelle varie zone dell’Italia e dell’Europa.
In alcuni presepi in Italia si preferisce posizionare un numero di angeli discendenti dall’alto dei cieli che raggiungono la terra per affiancarsi ai pastori.
Secondo la tradizione del presepe napoletano sono posizionati sopra la capanna e sono tre: al centro l’angelo “Gloria al Padre” che tiene il nastro con la scritta “Gloria”, a destra l’angelo “Gloria al Figlio” che tiene un contenitore con l’incenso acceso e a sinistra l’angelo “Gloria allo Spirito Santo” che suona la tromba.
Nei paesi di lingua tedesca, invece, sono principalmente due: uno che annuncia il lieto evento ai pastori ed uno che sostiene il nastro con la scritta “Gloria”. Anche secondo questa tradizione, quest’ultimo viene posizionato quasi sempre sulla capanna oppure dietro la culla.